Il tempo felice, libretto, Napoli, 1735

 PARTE SECONDA
 
 
 MERCURIO, FORTUNA e TEMPO e poi AURORA
 
 MERCURIO
 
330   Il desire e la speranza,
 se 'l bramato e caro bene
 tardi viene,
 più s'accende e più s'avvanza,
 e combatte anche il pensier.
 
335   Ma poi quando il gran momento
 già s'appressa del contento,
 va colmando l'alma e 'l petto
 di diletto e di piacer.
 
 O esecutori degli eterni fati,
340ben leggo in fronte a voi
 l'ardente voglia e 'l desiderio vostro;
 ma fie ben tosto pago; e allor più liete
 l'ore e i giorni trarrete. Ed ecco appunto, (Qui comincia ad illuminarsi alquanto la scena; e comparisce l’Aurora sopra nuvoli dall’orizzonte)
 che già lasciate le noiose piume
345del suo vecchio Titone, a noi sen viene
 colla fronte di rose e co' crin d'oro
 la foriera del die; e ad una ad una
 le stelle ne' suoi rai smorza e la luna.
 Ella fausta e ridente oltra l'usato
350col bel fulgor di sua novella luce,
 ne addita il gran piacer, che in sen conduce.
 Ella ch'amica suole i foschi orrori
 de la notte sgombrare, aprendo al mondo
 l'ascose meraviglie, ella pur fie,
355ch'omai disveli a voi
 ciocché bramate, e 'l fin qua chiuso arcano. (Aurora in aria sopra nuvoli)
 AURORA
 Non più sonno, o mortali;
 esca dal letto fuora,
 e sorga ogni uom de la mia nuova luce
360a goder lo splendor non più veduto.
 Non oggi a l'opre, e a le fatiche usate,
 non ai travagli, e all'angosciose cure;
 ma v'invito al piacere, al gaudio, al riso.
 L'amaranto, il narciso, il bianco giglio,
365la porporina rosa e 'l molle acanto (Qui fiorisce la scena)
 omai con nuovo incanto
 soave odor spargendo, apra, e dispieghi
 sue pompe ascose; onde si formi un serto
 a due nobili, eccelse alme bennate,
370ch'Amor consuma, e sface
 con sacra ardente face, e insiem congiunge.
 TEMPO
 Figlia del biondo Dio, col tuo bel lume
 ecco i prati ravvivi, e 'l corso mio
 rendi più fausto, in primavera eterna
375queste liete cangiando alme contrade.
 FORTUNA
 O dea d'alta beltade,
 co' novelli splendori
 onde il tutto colori in sì giocondo
 dì, che rallegra il mondo, un tal diletto
380giuliva apporti al petto mio dintorno,
 ch'io non chieggo, e non bramo altro soggiorno.
 
    Salda ed immota
 l'instabil ruota
 in quest'aprica
385spiagga terrò.
 
    Non più incostante,
 con fronte amica
 qui ognor le piante
 raggirerò.
 
 MERCURIO
390O risplendente Aurora,
 che ricca vai de la più bella luce,
 che mai rifulse in terra,
 qua sono a' cenni tuoi Tempo e Fortuna
 pieni di brame, e intenti a dar ripruove,
395con opre eccelse e nuove,
 del braccio lor, giusta il voler del Fato.
 Sia dato a te, che sei del dì felice
 bella precorritrice alma e contenta,
 squarciar l'oscuro velo,
400che del cielo nasconde il gran mistero.
 AURORA
 Pregio e piacer mi fia,
 e in ogni età farò maggior mia gloria
 a la memoria d'un sì eletto giorno.
 Noto a voi dunque sia,
405ch'oggi Imeneo rinnova
 il più nobile innesto, e 'l più pregiato,
 che in terra unqua formar seppe sua mano,
 di SANGRO e GAETANO: e a quel felice
 germoglio, ch'indi pur trasse radice,
410con aureo laccio eternamente avvince
 pianta gentil, che tra la Mosa e 'l Reno
 al biondo clima, e freddo, e dal natio
 tronco lungi fiorio, che di virtude
 spargendo odor ha di sé l'orbe pieno.
415Per questa eccelsa e rara opra d'Amore,
 scritta nel libro de' decreti eterni,
 l'immenso alto motore
 di stupori e di gaudio empié la terra;
 e voi destina a seguir l'alta impresa:
420mentre egli vuol, che queste anime grandi
 ciascun di voi col più benigno aspetto
 colmi ognor di diletto, e bel piacere,
 tutt'usando a lor pro vostro potere.
 FORTUNA
 Quel che comanda il Fato,
425è inviolabil legge, onde si frena
 l'arbitrio mio, io sua ministra sono.
 Sarà mia cura intanto
 star loro sempre accanto, e in ogn'impresa.
 TEMPO
 Non sarà mai contesa
430pronta opportunitade a le lor voglie,
 ch'io vegghierò fedele a l'auree soglie.
 
    Quando il cielo arrider suole,
 mai non manca al verde prato,
 pioggia ed aure e brina e sole;
435che nel punto sospirato
 ei gli alterna il suo favor.
 
    Io così, ch'amica e lieta
 avrò sempre in lor la fronte,
 volgerò benigne e pronte
440le stagioni ai lor piaceri;
 né i pensieri
 fia che ingombri cura inquieta,
 e ne turbi il dolce amor.
 
 MERCURIO
 Coppia così gentile e al ciel diletta
445degn'è di eterni ossequi e eterni onori.
 FORTUNA
 Né sia permesso adunque
 germi veder sì gloriosi, e eletti,
 perché 'l desir, ch'a' detti tuoi destossi,
 si soddisfaccia appieno,
450e vagheggiando almeno il volto, io possa
 tutta a' lor piedi soggettar mia possa.
 TEMPO
 Ed io in mirar il chiaro e dolce raggio
 degli augusti sembianti,
 non che il poter, tributerò me stesso.
 AURORA
455Drizzate i lumi là, 've 'l biondo auriga
 sull'aureo carro a l'orme mie dappresso
 più bella erge sua fronte e più lucente;
 così fia paga vostra brama ardente.
 
    Cinto da' rai del sole
460l'amabile sembiante
 dell'uno e l'altro amante
 viene, spirando amor.
 
    Parto: che non sostiene
 sì viva e nuova luce,
465che sfolgora e riluce,
 mio povero splendor. (Ed entra)
 
 (Qui apparisce il Sole sopra del carro tirato da quattro cavalli, che sorge a poco a poco dall’orizonte portando in mezzo a’ suoi raggi ambi i ritratti degli eccellentissimi sposi; e la scena intanto finisce d’illuminarsi)
 
 MERCURIO
 Hai ben, onde chiamarti almo e felice,
 Tempo, già padre di noiose cure,
 or di gaudio e piacer saldo e sincero:
470se con eterno vanto i prischi onori
 de' secoli passati, e i rari pregi
 degli avi incliti, egregi
 avvien, ch'oggi rinnovi, e affidi i cuori
 d'ogni uom, che vive a così degna coppia
475fedel soggetto; ond'è che a bella spene
 desto il pensier, ne brama eterna prole,
 e ne sospira eternità di bene.
 Rivolgete le luci al più perfetto
 nodo, che strinse Amore;
480e mirate pur come i fidi amanti
 del casto e puro affetto,
 ond'è infiammato il core,
 mandan dagli occhi le faville accese.
 CARLOTTA è la leggiadra alma donzella,
485che d'aurea stella al più benigno influsso
 scese dal cielo ad albergar fra voi:
 e de' più degni eroi,
 che o la GAETANA ARAGONESE gente,
 fin dall'Anicio tronco;
490o gl'illustri MERODI
 diedero al mondo in pace e in guerra prodi,
 come ne trasse i generosi spirti,
 così ne accolse le virtù più rare.
 Egli è RAIMONDO, in cui le grandi e chiare
495gesta de' SANGRI più famose e altere
 vedrete sfavillarsi in più bel lume;
 e giovanetto ancora
 sorvolando le sfere,
 con vago ammanto di real costume,
500in consiglio e in valore andranne a paro
 d'un GHERARDO, d'un PAOLO e d'un GENTILE;
 e fra quanti mai fur del regio sangue,
 più oltre ancor di CARLO augusto il MAGNO,
 ch'al mondo s'innalzaro
505a sommo pregio, e a stima alta immortale,
 egli il maggior, non che sarà l'eguale.
 Siete or voi paghi? Ecco l'oscuro arcano
 svelato in tutto dell'eterna mano.
 TEMPO
 O mia somma ventura,
510che dopo tanti lustri alfin riveggio
 virtude e gentilezza,
 bellezza ed onestade andar per mano:
 non di terreni e vili,
 ma di gentili celestiali ardori
515arder due fidi cuori.
 Anime belle, gloriose e chiare,
 depongo a' vostri piedi ogni possanza,
 poich'io non ho con voi possanza alcuna.
 E giri pur la luna
520l'uno e l'altro emisfero,
 che sempre arete in me lo stesso impero.
 FORTUNA
 Spirti bennati, avventurosi, eletti,
 in cui del divin sol fulgente raggio
 chiaro traluce, e questa spiaggia e quella
525fa più ridente e bella;
 di sì puri diletti
 oggi vostra mercé mio core abbonda,
 che troppo lieve sponda è 'l petto mio.
 E mentre non poss'io di nuovi onori,
530né di gemme né d'ori
 esser ministra a voi,
 sol che de' cari pargoletti eroi,
 che scherzeranvi in seno,
 io trionfi sul volto, andrò contenta:
535e pria vedrassi spenta
 l'aurea luce del giorno,
 ch'io faccia ad altro ciel mai più ritorno.
 MERCURIO
 Men riedo adunque a la magion celeste,
 sicuro che per voi tutto si adempia.
540Ma intanto io vo' formar un nobil serto,
 per coronar di sì grand'alme il merto. (Mercurio fa una corona di fiori)
 FORTUNA
 Vanne, e rapporta al Fato,
 che ciò ch'ei brama è più da noi bramato.
 Anzi per darne ancor ben salda pruova,
545che stabilmente immota
 sarà per lor mia ruota, e io qui rimango,
 ecco l'inchiodo. (Fortuna inchioda la rota ad una quinta)
 TEMPO
                                Ed io la falce infrango. (Tempo spezza la falce)
 MERCURIO
 
    Di be' fiori il crin s'infiori
 agli eletti sposi amanti.
 
 TEMPO E FORTUNA A DUE
 
550   Con tributo ben dovuto
 lor si prostri ogni alma innanti.
 
 TUTTI E TRE
 
    E si canti la vittoria
 del possente dio d'amor.
 
 MERCURIO
 
    Riso e pace, e verace
555piacer sempre qui sarà.
 
 TEMPO E FORTUNA A DUE
 
    Pura gioia senza noia,
 ad ognor trionferà.
 
 TUTTI E TRE
 
    D'Imeneo, che 'l nodo feo,
 sia la gloria e sia l'onor. (Mercurio vola in alto. Fortuna e Tempo entrano)
 
 Fine